L'ultima mossa di Napolitano

Napolitano ha deciso. Niente dimissioni, nessun nuovo incarico, per ora, niente elezioni. Il Capo dello Stato ha optato per la soluzione olandese: istituire due commissioni di lavoro, una sorta di bicamerale, che si occupino di formulare, in tema di riforme istituzionali e in tema economico - sociale europeo, delle chiare e precise basi programmatiche sulle quali far convergere le principali forze politiche, creando una maggioranza e quindi un governo.
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La fine di un leader

Ecco, la cocciutaggine di Bersani ha sortito l'esito che quasi mezza Italia aveva pronosticato. Il leader Pd è stato definito "non risolutivo" dal Quirinale, che si appresta a vagliare direttamente e personalmente altre ipotesi per dare finalmente all'Italia un governo che sappia fronteggiare la crisi, attuando politiche di rilancio economico. Rilancio economico che deve inevitabilmente passare attraverso interventi di tagli alla spesa pubblica improduttiva, che abbonda in ogni settore economico, tagli alla eccessiva e soffocante pressione fiscale che imbalsama la produttività di questo paese in una morsa potentissima e un piano di dismissioni di immobili e di società partecipate. In poche parole bisogna restringere il raggio d'azione dello Stato, che sovrasta l'iniziativa autonoma e che rende alcuni mercati non ancora pienamente concorrenziali e competitivi. Solo attraverso questi interventi possiamo agire sul debito pubblico, sulla disoccupazione e rilanciare l'economia di questo paese.

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Fine dei giochi

Il giro di consultazioni private del premier incaricato Bersani sembrerebbe finito. Dopo le parti sociali, Monti, Lega e Pdl questa mattina il segretario del Pd ha incassato, per l'ennesima volta, anche il no del M5S, con tanto di diretta streaming. L'incontro avuto con i capigruppo parlamentari grillini non ha avuto l'esito sperato, anche se Bersani sembrerebbe ancora sperare in qualche scheggia impazzita. Poche ore dopo, però, ci ha pensato direttamente Grillo, con il suo "padre puttaniere", a mettere definitivamente una croce tombale sulle speranze di governo del segretario Pd.

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Il fallimento diplomatico di un paese

La vicenda dei due marò italiani in India e la conseguente crisi diplomatica tra i due paesi sono destinate proseguire ancora a lungo. All'appello dei due fucilieri italiani di pochi giorni fa sono seguite le dimissioni del ministro degli Esteri, Giulio Terzi. Forse il ministro ha interpretato male la lettera dei due militari, che esortava le autorità italiane a risolvere la tragedia di cui sono protagonisti, ma tant'è.
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La corsa al Governo


La strada verso la formazione del nuovo governo si fa tortuosa e in salita. Bersani, dopo aver ricevuto l’incarico dal Presidente Napolitano, intensifica la sua attività di scouting, presumibilmente nel contenitore grillino considerata la sua chiusura al Pdl e ad un governo di larghe intese, con la speranza di racimolare i numeri necessari per formare una maggioranza al Senato.
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